Marracash sta vivendo uno dei momenti più potenti della sua carriera. Dopo anni di successi, dischi di platino e rime taglienti, oggi è arrivato a un punto in cui la musica non è solo arte ma anche terapia, riflessione, specchio della società. A dimostrarlo è la sua trilogia di album: “Persona”, “Noi, loro, gli altri” e l’ultimo uscito “È finita la pace”: tre dischi diversi ma connessi, profondi, che affrontano tematiche personali e civili e che lo hanno portato dritto al cuore della gente.
Ora è pronto ad esibirsi dal vivo con un tour negli stadi che partirà da Bibione come data zero e toccherà Napoli, Torino, Milano, Roma e Messina; un evento che promette di essere molto più di un semplice concerto.
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In una recente intervista King Marra, così lo chiamano i fan, ha raccontato che non aveva minimamente pianificato questa trilogia. Nel 2019 si trovava in un momento tosto della sua vita, una crisi vera e propria. Così è nato “Persona”, un disco che ha fatto scalpore non solo per i contenuti, ma per il modo in cui un rapper si è messo a nudo lasciando agli altri del settore la maschera dei duri. Ha infatti parlato di fragilità, di identità, di difficoltà vere.
E quel gesto, coraggioso e onesto, ha aperto una nuova strada. Marra dice di essere fiero di aver messo in discussione l’immagine classica del maschio nelle rime: “Forse era ora di raccontarlo in modo diverso”.
Nel suo ultimo singolo “Lei”, Marracash chiude idealmente questo viaggio dentro le emozioni. Parla di relazioni, di ricerca dell’altro, ma lo fa alla sua maniera: niente favole. Dice chiaramente che “l’amore non è un sogno da film, ma qualcosa di impegnativo, che richiede lavoro, rispetto e la rinuncia al possesso”.
“La persona giusta non è quella che ti completa”, spiega, “ma quella che ti aggiunge qualcosa”. Parole che arrivano dritto e che risuonano vere per tanti.