di Elisa Gardini
Cesare Cremonini sta vivendo il momento più intenso e consapevole della sua carriera. Con il tour Cremonini Live 25, l’artista bolognese ha dimostrato che i numeri, 13 stadi sold out e oltre 550.000 biglietti venduti, non sono frutto del caso ma il risultato di una visione precisa e di una disciplina quasi ascetica. E la storia non finisce qui: il viaggio continuerà anche nel 2026 con quattro nuove date evento, tra cui per la prima volta il Circo Massimo di Roma, uno dei luoghi simbolo della musica dal vivo nel mondo.
Un’ulteriore consacrazione per chi, partito dai Lùnapop, è riuscito negli anni a costruire un’identità artistica raffinata, emozionante e riconoscibile. “Mi sono preparato sulle Dolomiti, la mia dieta è stata no sugar, no social e no alcol”, ha rivelato alla stampa, “sono i veleni da togliere, e sto arrivando bene sul palco”.
Ma non è solo una questione di forma fisica. Per Cremonini, ogni tour è anche una cura personale, un rifugio temporaneo dal rumore della vita quotidiana. “Un tour è come creare una bolla di protezione. Sto nuotando in questo spettacolo e mi sento bene. Bisogna vedere cosa succede dopo”. Per questo ha deciso di prolungare l’esperienza, annunciando che la tournée continuerà nel 2026 e forse anche oltre.
Le nuove date annunciate: Circo Massimo (Roma), Ippodromo La Maura (Milano), Autodromo Ferrari (Imola), Visarno Arena (Firenze), promettono non solo grandi numeri, ma anche eventi memorabili per intensità emotiva e qualità artistica.
Nonostante i successi, Cremonini non si lascia incantare dal traguardo: “Non dò per scontato questi numeri. Ci ho messo dodici anni per riempire il Forum e la mattina dopo ho pianto”.
È un artista che continua a cercare stimoli, anche nell’errore. “Salire sul palco e avere paura di sbagliare mi piace. È quella tensione che ti tiene vivo”.
Il tour è pensato come uno spettacolo totale, dove la musica si fonde con narrazione, immagini, luci e coreografie. Un impianto che richiede preparazione, attenzione e anche la capacità di sbagliare per imparare, evolvere, sorprendere.
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“Avere fame” è una delle espressioni che Cremonini ripete spesso. E nonostante il record raggiunto con “Alaska baby” e gli stadi colmi, non smette di inseguire la prossima scintilla. “Sono inquieto per il rapporto che ho con la creatività”, confessa. Ed è proprio questa inquietudine a renderlo oggi una delle voci più autentiche e vibranti della scena musicale italiana.
Ph. Greg Williams gregwilliamsphotography