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“A Sanremo ci saranno gli ospiti, ma avendo 26 canzoni in gara, probabilmente ne avremo qualcuno in meno. Invece di cinque a serata potrebbero essere magari quattro, ma ci sarà sempre un grande show intorno ai brani in gara”. Lo ha detto Amadeus .

Il direttore artistico e presentatore del Festival dice la sua anche sull’idea della “nave-bolla” dopo le polemiche degli ultimi giorni.  L’idea di una nave da crociera per il pubblico a Sanremo? “La teniamo assolutamente in considerazione” ha risposto. “Io ho sempre detto che non si può fare Sanremo senza pubblico – ha detto il conduttore – per me è fondamentale, sennò non sarebbe una rinascita, sarebbe un Sanremo sotto covid. Bisogna organizzarsi bene per far sì che sia un pubblico sotto controllo, probabilmente sempre lo stesso. Va ripensata tutta la situazione”.

Ma intanto la città dei Fiori non ci sta. Le indiscrezioni pubblicate nel giorno di Natale da Dagospia sulla “nave bolla” per tenere in piedi la prossima edizione del Festival di Sanremo sono state convalidate sulle pagine dei quotidiani, con le conferme della Rai. Ed è scoppiata la  polemica. Dopo i toni duri del segretario della commissione di Vigilanza, Michele Anzaldi, anche il sindaco della città ligure Alberto Biancheri, intervistato dal Secolo XIX, ha subito manifestato tutta la sua sorpresa e contrarietà: “Uno schiaffo alla città e alla sua economia”. E ancora: “Contatterò la Rai – dice il sindaco – per capire se davvero intende percorrere questa strada, spero che l’ipotesi così come è nata all’improvviso, svanisca altrettanto velocemente. Una simile soluzione mi sembra proprio l’ultima a cui ricorrere. Lo stesso risultato, cioè salvare lo spettacolo garantendo la presenza di quanti più spettatori possibile all’Ariston, nel rispetto delle norme anti-Covid, lo si può ottenere senza danneggiare gli alberghi e quindi l’intera economia cittadina”.

Ancora a proposito del cast, Amadeus: “Molti dei giovani cantanti in gara a Sanremo sono sul trampolino, sono pronti a buttarsi nel mondo della canzone e hanno già un’importanza notevole e quando si pensa che non sia dei big non è così. Sono big per le visualizzazioni, per quello che fanno, per come scrivono, per come cantano. Sono innovativi e di loro ne sentiremo parlare a lungo. “Nella storia i giovani si sono sempre allontanati da Sanremo perché se non offri niente che piaccia a loro è chiaro che non lo guardano, nel momento in cui invece, offri cose che avvicinano i gusti del pubblico più giovane, i giovani ci sono. Noi l’anno scorso abbiamo avuto una percentuale di pubblico giovane altissima, che ha toccato il 60%. Con un cast come quest’anno io mi aspetto una presenza di giovani altissima, ma anche chi non è giovane scoprirà delle cose molto forti e poi c’è uno spettacolo intorno che è per tutti”. “Ho ricevuto circa 300 brani che volevano partecipare ed era difficile scendere sotto i 26 e fino a 4 o 5 giorni prima di annunciare il cast non riuscivo a scendere sotto i 30, avrei potuto fare due festival di Sanremo”.