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Peter Gabriel non pubblica nuova musica da anni, ormai, ma è tornato ad incidere uno dei suoi classici, forse la canzone più nota e amata della sua produzione solista: “Biko”. Assieme a “Games without frontiers” fu uno dei due pezzi di spicco di “Peter Gabriel”, terzo disco solista (1980) del cantante inglese. La canzone vebbe scritta in ricordo dell’attivista politico sudafricano Stephen Biko: divenne una sorta di inno contro l’apartheid allora vigente in Sudafrica.

La nuova versione è stata incisa assieme a musicisti di tutto il mondo e prodotta da Sebastian Robertson (che vi suona la chitarra) e Mark Johnson: è inserita all’interno del progetto “Playing for change” e realizzata per il Black History Month.
Si legge nella descrizione del brano:

Questa canzone è ancora vera e rilevante, viste le brutalità della polizia che continuano a verificarsi negli Stati Uniti, in Nigeria e in molti posti in tutto il mondo.
Più di 25 musicisti da sette paesi si sono uniti a Peter Gabriel per questa interpretazione globale per condividere un messaggio di unità, pace e speranza: la cantante e attivista beninese Angélique Kidjo, Yo-Yo Ma di Silkroad e la leggenda del basso Meshell Ndegeocello.
Gli occhi del mondo stanno guardando … Gli ultimi album di studio di Gabriel sono i progetti orchestrali “Scratch my back” e “New blood”, rispettivamente 2010 e 2011, con cover e rielaborazioni di canzoni del repertorio. Nel 2019 sono invece uscite le raccolte digitali “Rated PG” e ” Flotsam and Jetsam” , composte rispettivamente da canzoni e brani per il cinema e da strumentali, lati B, remix.

Il progetto Playing for Change vede periodicamente classici della canzone rielaborati dai loro autori con musicisti di tutto il mondo.