Ci siamo. Il conto alla rovescia sta per terminare. Domani alle 20.15, quando in Italia saranno le 21.15, gli Oasis daranno il via dal Principality Stadium di Cardiff – davanti a 75 mila fan – al tour più atteso: quello della loro reunion. Era lo scorso 27 agosto quando Noel e Liam Gallagher annunciarono a tutto il mondo la loro pace, dopo sedici, lunghissimi anni di vera e propria faida familiare, tra frecciatine, insulti, minacce. Dieci mesi dopo quell’annuncio epocale, che ha conquistato l’attenzione dei media a livello globale, Noel e Liam si preparano a stringersi la mano anche sul palco, seppellendo una volta per tutte l’ascia di guerra. Inutile girarci intorno: quello che segnerà il ritorno degli Oasis sarà il tour dell’anno. Coinvolgerà tutte le fasce d’età: dai coetanei di Noel e Liam, quelli che hanno vissuto in prima persona l’epopea della band icona del Britpop Anni ’90 e ne sono stati testimoni diretti, ai più giovanissimi, che hanno invece vissuto il fenomeno Oasis solo di riflesso. Secondo qualcuno, potrebbe avere un impatto mediatico addirittura superiore a quello dell’”Eras tour” di Taylor Swift. Vedremo. L’”Eras tour” dei record della popstar statunitense andò avanti per un anno e mezzo, con un totale di 149 show, 10,1 milioni di biglietti venduti e 2,07 miliardi di dollari di incasso. Per ora il calendario “Oasis Live ’25”, così come è stata ribattezzata la tournée della reunion dei Gallagher, comprende quasi un quarto degli appuntamenti del tour di Swift, 41 in tutto (17 solo nel Regno Unito e in Irlanda, prima delle tappe in America del Nord, Asia, Oceania, Sud America). Ma più di un indizio ha lasciato intendere che quel “25” del titolo potrebbe diventare anche un “26”, mentre Liam ha già espresso il desiderio di non separarsi più dal fratello ritrovato.
