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Tra le band più iconiche degli Anni ’80, i Frankie Goes to Hollywood hanno annunciato la loro reunion, a distanza di 36 anni dall’ultimo concerto della formazione originale. Partito dagli scantinati Liverpool alla conquista delle classifiche mondiali nel 1980, il gruppo di “The power of love” si riformerà in occasione di una delle cerimonie che precedono l’inizio dell’Eurovision Song Contest, che quest’anno, come noto, sarà ospitato proprio dalla città portuale britannica. Holly Johnson e soci daranno l’ideale benvenuto alle varie delegazioni dei paesi che parteciperanno alla kermesse continentale domenica 7 maggio, suonando al Big Eurovision Welcome fuori dalla St. George’s Hall.

La notizia della reunion, nell’aria da tempo, è stata ora ufficializzata. I Frankie Goes to Hollywood sono stati arruolati dagli organizzatori dell’Eurovision in virtù del loro legame con Liverpool: oltre a loro, nel corso del Big Eurovision Welcome si esibiranno altri artisti e gruppi legati alla città, dagli Atomic Kitten ai Real Thing, passando per i Lighting Seeds.

Il successo dei Frankie Goes to Hollywood negli Anni ’80 fu straordinario.La band, composta dal cantante Holly Johnson, dal tastierista Paul Rutherford, dai chitarristi Jed O’Toole e Brian Nash, dal batterista Peter Gill, dal bassista Mark O’Toole e dalla corista Sonia Mazumder, fu la seconda nella storia musicale britannica a raggiungere la prima posizione con i primi tre singoli, “Relax”, “Two tribes” e “The power of love”, eguagliando il primato dei Gerry and the Pacemakers del 1964. Prodotto dall’ex Buggles Trevor Horn, il loro primo album “Welcome to the pleasuredome”, uscito nel 1984, vendette oltre un milione di copie. “Relax” vendette oltre 2,5 milioni di copie al di là e al di qua dell’Atlantico: la canzone venne censurata da radio e tv a causa del testo provocatorio (qualcuno ci vide espliciti riferimenti sessuali), ma proprio grazie al clamore suscitato dallo scandalo diventò un tormentone. “The power of love”, invece, a distanza di quarant’anni è considerata una delle hit più rappresentative degli Anni ’80.

Peccato che la storia della band giunse al capolinea appena tre anni – e un altro disco, “Liverpool” del 1986 – dopo quel debutto, in seguito ad una serie di dissidi interni e problematiche legali. Nel 1989 Johnson avviò una carriera solista con l’album “Blast”, che raggiunse la vetta delle classifiche britanniche, mentre Rutherford pubblicò a proprio nome il suo primo ed unico album solista “Oh World”.

Nel 2003 si parlò di una reunion, ma l’idea svanì presto. L’anno successivo, però, la band si riformò, ma senza la voce di Holly Johnson: al suo posto, Rutherford e soci arruolarono Ryan Molloy, cambiando il nome del gruppo – per evitare problemi legali con lo storico frontman – in Forbidden Hollywood. L’esperienza durò poco: nonostante avessero annunciato anche l’uscita di un nuovo disco inciso con Molloy, i Forbidden Hollywood cancellarono nel 2005 tutte le date del tour.