Categoria: RSD News

A partire dal prossimo ottobre le sale da concerto potrebbero tornare a operare con l’80% della capienza massima, a patto che il quadro sanitario nazionale resti sotto controllo e non faccia registrare un aumento nei contagi: questo, riferisce il Corriere della Sera, sarebbe l’orientamento del Governo, al quale il settore della musica dal vivo sta facendo appello perché – alla luce dell’adozione del Green Pass – vengano ripristinate le normative pre-Covid in materia di affluenza che regolavano le attività fino a febbraio 2020.

La decisione potrebbe essere presa alla luce del monitoraggio relativo ai nuovi contagi del prossimo venerdì, 24 settembre: i dati che saranno forniti per l’occasione verranno sottoposti al Comitato Tecnico Scientifico, che si esprimerà per orientare le scelte dell’esecutivo. Il progetto sarebbe quello di fare cadere la regola aurea adottata da inizio pandemia – il distanziamento fisico di almeno un metro – e i limiti di capienza per gli spettacoli in vigore da ormai più di un anno – massimo 1000 spettatori per le venue all’aperto e 500 per quelle al chiuso, eccezion fatta per l’Arena di Verona, unica struttura alla quale è stata concessa una deroga per ospitare fino a 6000 spettatori a spettacolo. Resterebbero obbligatori l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e – ovviamente – la titolarità del Green Pass.

Non è detto che – anche dopo l’eventuale approvazione – l’allentamento delle misure di restrizione prospettato accontenti il settore italiano della musica dal vivo: negli scorsi giorni diverse voci – da Cosmo ai promoter Ferdinando Salzano e Claudio Trotta – avevano chiesto il ritorno alle piene capienze, e – in alcuni casi – anche l’abolizione dell’obbligo di mascherina.